Scuola, chiamata diretta: è rottura tra Miur e sindacati. Salta l’accordo?

Scuola: rischia di saltare la firma sull’accordo per l’introduzione della chiamata diretta per competenze. Ecco i motivi che hanno portato alla rottura tra il MIUR e i sindacati.

Scuola, ultime notizie: a rischio l’accordo tra il MIUR e i sindacati per l’introduzione della chiamata diretta?

Quello che sta succedendo in queste ore tra il Ministero della Pubblica Amministrazione e i sindacati ha dell’incredibile. Infatti, sembra che l’accordo raggiunto lo scorso 8 luglio relativo alla chiamata diretta dei docenti potrebbe saltare.

La trattativa al momento è in fase di stallo, perché sembra che qualcuno, a poche ore dalla firma sull’accordo, abbia deciso di cambiare le carte in tavola. Secondo i ben informati sarebbe stato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, ad aver causato la rottura con i sindacati. Faraone, infatti, nella giornata di ieri ha apportato delle modifiche all’accordo siglato il 7 luglio e per questo motivo i sindacati avrebbero dichiarato che “a queste condizioni è impossibile firmare”.

Rischia di saltare quindi l’accordo per la chiamata diretta degli insegnanti, che ricordiamo prevede che dal prossimo anno non vengano presi in considerazione gli anni di servizio ma i titoli come ad esempio i master.

Quali sono i motivi che hanno portato alla rottura tra il MIUR e i sindacati? Dal prossimo anno si entrerà solamente in base alle proprie competenze o l’anzianità sarà ancora un requisito importante? Vediamo cosa sta succedendo in queste ore tra il MIUR e i sindacati provando a capire se l’accordo per la chiamata diretta rischia di saltare, oppure no.

Scuola: i motivi del contrasto tra MIUR e sindacati

La notizia dell’accordo raggiunto lo scorso 8 luglio per l’introduzione della chiamata per competenze ha creato non pochi malumori tra gli insegnanti. L’accordo sembrava ormai cosa fatta, ma nelle ultime ore la situazione sta prendendo una piega inaspettata.

Infatti, nella giornata di ieri sono sopraggiunte delle complicazioni che hanno causato delle frizioni tra i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e i sindacati.

Nel dettaglio, sembra che Davide Faraone, sottosegretario del MIUR, abbia cambiato le carte in tavola proponendo ai sindacati un testo diverso rispetto a quello dell’accordo raggiunto la scorsa settimana.

La modifica più importante riguarda la facoltà attribuita ai dirigenti scolastici di chiamare e incaricare per tre anni anche un docente titolare dell’ambito che non pur non avendo proposto la sua candidatura presenta i requisiti richiesti. I sindacati hanno definito “inaccettabile” questa modifica e per questo si rifiutano di firmare l’accordo.

Inoltre, Faraone avrebbe aumentato il numero dei requisiti rispetto ai 30 previsti dall’accordo. I sindacati già non erano d’accordo con questo numero (ne hanno proposti una decina), quindi a maggior ragione non approvano l’aumento ulteriore.

Scuola: rischia di saltare l’accordo per la chiamata diretta?

Fonti interne al Ministero dell’Istruzione hanno assicurato che la firma sull’accordo non è in discussione, poiché con i sindacati sono sorte solamente delle “piccole incomprensioni”.

La verità però la conosceremo solamente nelle prossime ore, forse già nel pomeriggio di oggi. Infatti, o l’accordo per l’introduzione della chiamata per competenze verrà firmato entro la fine della settimana, oppure rischia di saltare tutto in quanto non ci sarebbe il tempo necessario per far iniziare le assunzioni dal prossimo 18 luglio.

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