Fondazione Condividere: le bugie a grappolo di Renzi sulla scuola | Gad Lerner

Dal sito della Fondazione Condividere riprendo questo interessante esercizio di memoria.

domenica, 27 aprile 2014

Esistono le bombe a grappolo, quelle che esplodono in sequenza, e le bugie a grappolo come quelle che propina Renzi da quando si è insediato come Presidente del Consiglio
Ricordate che iniziò proprio dalla scuola ? Andando a visitare in sequenza una dopo l’altra diverse scuole promettendo che anche da da li sarebbe partita la rinascita del Paese ?
Promise ben 3,5 miliardi di investimenti per mettere in sicurezza l’edilizia scolastica assicurando che “…i fondi ci sono..” ed ipotizzando addirittura di conferire un incarico a Renzo Piano per la ristrutturazione (sic)

Non era molto tempo fa : il 14 marzo scorso, sei settimane fa :

http://www.corriere.it/scuola/14_marzo_12/renzi-35-miliardi-la-scuola-cabina-regia-e042da96-aa09-11e3-9476-764b3ca84ea2.shtml

Ora, se qualcuno di voi ha acquistato ieri il Sole 24 ore avrà notato che nel decreto del Governo i fondi per la scuola sono solo 244 milioni. Considerato che in Italia ci sono oltre 70.000 scuole di ogni ordine e grado, ad ogni scuola toccheranno poco meno di 3.500 euro, quanto basta per una scorta annuale di carta igienica (non male, visto che da tempo gli alunni devono portarsi da casa anche quella)
In compenso, i risparmi previsti dalla spending review di Cottarelli sino a dicembre saranno solo 2,8 miliardi anzichè 4,5, il che non depone bene per il piano di revisione della spesa del 2015
Concludendo, appare quindi chiaro come il governo Renzi abbia finanziato i 6 miliardi del bonus Irpef :
– 3,25 miliardi sono stati tolti alla scuola con le inevitabili ricadute negative anche in termini di spesa pubblica
– 2,6 miliardi arriveranno dall’aumento della tassazione sui conti correnti e sulle rendite dal 20 al 26%, misura che, come già ho evidenziato in un precedente post tocca solo i risparmiatori in quanto è noto che le aziende e le banche sono tassate direttamente in bilancio e non subiscono appunto questa ritenuta
Riesce quindi difficile non pensare al bonus Irpef come una abile mossa mediatica finalizzata ad aumentare i consensi in vista delle elezioni diel 25 maggio
Peccato sia solo la consueta partita di giro a spese dei cittadini

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