CLIL: dalla teoria alla pratica – Convegno nazionale GILDA DEGLI INSEGNANTI

Criticità e proposte per quest’anno scolastico e per “la buona scuola” del futuro

Organizzano la Gilda degli Insegnanti e l’Associazione docenti ART.33  il giorno 15 novembre 2014 c/o IIS ALGAROTTI in SESTIERE DI CANNAREGIO N. 349-351 – 30121 VENEZIA dalle ore 9.30 alle ore 13.30
In quest’ anno scolastico il riordino della secondaria di II grado va a regime.
Diventano operative quindi le norme inserite nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/1010) che prevedono l’obbligo, nel quinto anno, di insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL. Nei Licei la disciplina non linguistica deve essere compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.

Negli istituti tecnici invece la disciplina non linguistica deve essere compresa nell’area di indirizzo del quinto anno, e deve essere insegnata obbligatoriamente in lingua inglese.
Nei Licei Linguistici l’insegnamento di discipline non linguistiche (DNL) in lingua straniera è prevista già a partire dal terzo anno del corso di studi. Nulla è previsto per gli Istituti Professionali.
Il MIUR è intervenuto in più occasioni per chiarire le modalità di applicazione di una metodologia didattica che è stata introdotta per legge senza tenere conto della oggettiva e diffusa carenza delle competenze linguistiche richieste ai docenti DNL che dovrebbero attivarla .
Di fronte a una situazione ancora confusa e che costringe le scuole a cercare soluzioni che spesso forzano la normativa esistente la Gilda degli Insegnanti e l’Associazione Docenti art.33 intendono affrontare in termini non astratti e accademici la complessità dei problemi inerenti il CLIL partendo dalle reali condizioni e risorse a disposizione delle scuole.
Si tratta di dare un segnale perché i prossimi provvedimenti del MIUR e del Ministro siano in grado di dare risposte chiare perché il CLIL non resti solo una promessa o addirittura diventi un fastidioso onere burocratico per i docenti.