Alcoltest per i professori polemiche in mezzo al caos – Torino – Repubblica.it

Sono stati voluti dalla Regione, ma docenti e sindacati li bocciano.

Mancano i soldi per finanziarli; Cirio: “Abbiamo detto alle Asl di mettersi a disposizione gratis”

di STEFANO PAROLA

Un test “stradale” con l’etilometro. DA UN lato ci sono gli insegnanti sul piede di guerra: “I controlli dell’alcol sui docenti sono una follia, ancora una volta si cerca di umiliare i lavoratori dell’istruzione e di gettare discredito sulla categoria”, tuona per esempio la Cub Scuola di Torino. Dall’altro c’è una situazione “kafkiana”. Da più di un anno esiste una legge regionale che applica una norma nazionale e impone l’alcol test anche agli insegnanti, per motivi di sicurezza. Solo che i soldi per fare i controlli non ci sono. Le scuole non li hanno e la Regione ad aprile ha promesso una convenzione gratuita di cui però si sono perse le tracce. Così, nel frattempo, regna il caos, con gli istituti si muovono in ordine sparso.In un professionale di Mondovì, per esempio, poche settimane fa i professori si sono visti recapitare una comunicazione dal preside che suonava all’incirca così: “Presentatevi in questo poliambulatorio nel tal giorno per i controlli sull’abuso di alcol e stupefacenti”. Tanto è bastato per far scattare il panico un po’ in tutto il Piemonte.I sindacati, con la Flc-Cgil in testa, hanno chiesto e ottenuto dall’Ufficio scolastico regionale una nota che intimava alle scuole di non fare nulla, perché l’atto di indirizzo sugli alcol test è ancora “in corso di definizione”. I presidi, però, hanno pensato di tutelarsi lo stesso, per evitare di incappare in sanzioni: quasi tutti hanno assunto un medico competente se non l’avevano già e hanno inserito la questione dell’alcolismo nel “documento valutazione rischi”, cioè hanno inserito nella mappa dei possibili pericoli l’eventualità che un docente si presenti a scuola ubriaco. Qualcuno ha poi organizzato dei momenti di formazione.La preside Chiara Alpestre li ha previsti nelle sue due scuole, il liceo D’Azeglio e il Primo artistico: “Stiamo valutando – racconta – anche la possibilità di un corso online, in attesa di ulteriori ragguagli”. Oggi l’Itis Avogadro terrà un’ora di lezione sulla lotta all’etilismo dedicati a tutti i docenti, ma gli insegnanti della Cub sono sul piede di guerra: “Faremo un gesto di disobbedienza civile e non ci presenteremo. Per i professori l’alcol è l’ultimo dei problemi”, dice il delegato sindacale Massimo Campisi.Insomma, già scoppiano i primi focolai di ribellione, anche se dei test ancora non si vede l’ombra. “Forse le superiori hanno qualche risorsa in più, ma dubito che nelle elementari qualcuno riesca a organizzarli”, fa notare Nicola Puttilli, presidente locale dell’Andis, l’associazione dei dirigenti scolastici. E spiega: “Le primarie sono riuscite a dotarsi a fornirsi di un medico, ma i soldi per gli esami dell’alcol non ci sono”.E la Regione? “Da parte nostra rimane la disponibilità a far svolgere gratuitamente i controlli nelle Asl”, dice l’assessore all’Istruzione Alberto Cirio. I test non sono stati decisi da lui, bensì dalla Sanità, e l’esponente della giunta Cota sta mediando: “La convenzione non c’è ancora, ma alle Aziende sanitarie è stata data indicazione di mettersi a disposizione delle scuole. Manca però l’atto formale tra ministero, Ufficio scolastico regionale e assessorato alla Sanità, che arriverà nelle prossime settimane”. Lo stesso Cirio non è entusiasta dei test: “Servirebbe una via di mezzo: anziché farli a tappeto, preferirei che fosse data ai dirigenti la possibilità di richiederli per i casi più critici”.

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